Isolamento acustico: come intervenire

Infissi di ultima generazione, con vetro stratificato a doppia e tripla camera; isolamenti di pareti e in facciata con alte performance; porte e portoni che garantiscono prestazioni minime ben superiori a quelle richieste dalla legge; pavimenti acustici “galleggianti”, oggi disponibili anche in soprelevazione sull’esistente per chi non può permettersi cantieri invasivi. E non solo: la creazione di intercapedini sottovuoto o l’inserimento – grazie anche alle nanotecnologie – di “microcasse” nella muratura capaci di generare vibrazioni, che agiscono a contrasto e barriera delle onde sonore. Queste le ultime novità in campo acustico — scrive Il Sole 24 Ore — applicate all’edilizia: spesso ancora prove di futuro, su cui l’industria sta però lavorando, con soluzioni che arrivano dal Giappone o dagli Stati Uniti. Per “difendersi” dal rumore la tecnologia c’è e ha fatto passi da gigante; e la sua applicazione è spinta in Italia da una normativa (il Dpcm 5/12/1997, in vigore da febbraio 1998), che ha segnato uno spartiacque nel Paese e ha obbligato il mercato di prodotti e imprese a innovare. Per le nuove costruzioni il livello di isolamento di facciata richiesto dalla legge è di 40 decibel misurati in opera (significa testati nell’effettività dei fatti, non solo da progetto). Se il futuro è brillante, tuttavia è un fatto che soprattutto per chi vive in condominio il problema dell’acustica è ancora una drammatica presenza quotidiana. E compromette il livello di benessere e riposo di migliaia di persone. Negli edifici esistenti, intervenire per abbattere il disturbo creato dal calpestio del piano di sopra o dalle urla e dagli schiamazzi per strada non è una banalità. L’acustica è un tema ancora sconosciuto (anche fra i progettisti) e non è una scienza esatta. Ma da dove si parte per difendersi dai rumori? Il primo passo è sempre consultare un esperto in materia. Come da un medico, va esaminata la tipologia di “disturbo” da contrastare e la stratigrafia dell’immobile. Quattro — continua Il Sole 24 Ore — i casi di inquinamento possibile: quello che arriva dall’esterno (traffico, persone che parlano, etc); quello prodotto dai vicini di casa (un bambino che piange o la televisione del vicino); il rumore da calpestio; infine, il rumore prodotto da impianti (caldaie, termosifoni, aria condizionata, ascensore).

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